Pur considerando positivo l'accordo raggiunto alla conferenza dell'ONU, Jeffrey Sachs ritiene che i dieci principali produttori di CO2, tra cui Paesi petroliferi e fortemente industrializzati, dovrebbero avviare rapidamente negoziati multilaterali per concordare tagli alle emissioni. Indica che Cina, USA, Russia, India, Arabia Saudita, Indonesia, Australia, Canada, Iran e Iraq dovrebbero collaborare e formare un cartello simile all'OPEC per definire una strategia congiunta. Egli inoltre afferma che, nonostante alcune compagnie energetiche dimostrino responsabilità, molte nazioni, compresi gli USA, non investono adeguatamente nella transizione ecologica.

Fonte: La Repubblica - Eugenio Occorsio (pag. 4)