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L’Aie ci ripensa: “Servono più investimenti nell’upstream del gas”

News internazionali
1 febbraio 2022

 

L’Aie lancia adesso un’allarme sul calo della spesa mondiale nell’upstream del gas, in declino dallo scorso decennio e nel 2020 “al punto più basso” di circa 100 miliardi di dollari, con un recupero nel 2021 di appena il 10%. Questo livello di investimenti, calcola l’Aie, non permetterà di sostenere gli scenari di decarbonizzazione disegnati dalla stessa Agenzia: si tratta infatti di meno della metà di quanto necessario annualmente per la traiettoria dello “Stated Policies Scenario” e il 12% in meno del volume di spesa nell’upstream gas che servirebbe nel periodo 2021-2030 Sul fronte della domanda di gas, il report indica nel 2021 una crescita del 4,6%, con un +7% nella prima metà dell’anno e una successiva contrazione dovuta allo switching verso il provocata dal caro-prezzi. Il calo della domanda nel Vecchio Continente, secondo l’Agenzia di Parigi, deriverà soprattutto dalla riduzione dell’utilizzo di gas nella generazione elettrica, che sconterà un declino del 6% rispetto al 2021 a seguito dell’espansione delle rinnovabili e da un prezzo ancora non competitivo con quello del carbone. La richiesta di gas dell’industria europea è invece prevista in aumento e ormai vicina a quella pre-pandemia. Nel 2021 è stata persa una produzione di Gnl per fermate non programmate dei terminali pari a 53 mld mc (il 9% della capacità mondiale), in salita del 44% nei confronti della media 2015-2020. L’Aie sottolinea infine che Gazprom ha prodotto l’anno scorso 513 mld mc, il livello più alto dal 2008 ma inferiore di 35 mld mc alla capacità del gruppo russo, “nonostante i prezzi record in Europa e l’elevata domanda interna”.

Fonte: Quotidiano Energia